
La transizione verso l’energia pulita è una sfida che riguarda tutti e tutte: aziende, famiglie e comunità. In questo articolo affrontiamo passo dopo passo la natura del fotovoltaico, i motivi per cui rappresenta una delle soluzioni più efficaci e accessibili per produrre energia in modo sostenibile e per ridurre i costi in bolletta e l’impatto sull’ambiente.
Fotovoltaico: numeri e tendenze in Italia
Partiamo dai numeri. Il settore fotovoltaico italiano sta vivendo una fase di crescita senza precedenti. A fine marzo 2025, in Italia sono attivi 1,93 milioni di impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di circa 38,5 GW. Solo nel 2024 sono stati installati 6,8 GW di nuova potenza, segnando un incremento del 30% rispetto al 2023. La crescita è trainata soprattutto dagli impianti di grande taglia (utility-scale), che nel 2024 hanno registrato un aumento del 163%, mentre il settore residenziale ha subito una leggera flessione a causa della riduzione degli incentivi. [solareb2b.it]
La produzione di energia elettrica da fotovoltaico continua a crescere: a febbraio 2025 ha raggiunto 2.067 GWh, con un incremento del 10,4% rispetto a febbraio 2024 e una copertura dell’8,3% della domanda elettrica nazionale. Le previsioni per il 2025 indicano che l’Italia supererà la soglia dei 2 milioni di impianti fotovoltaici installati. Perché proprio il fotovoltaico?
Cos’è il fotovoltaico
L’energia fotovoltaica sfrutta la luce del sole per generare elettricità, senza emissioni nocive per l’ambiente e senza rumore. In particolare i pannelli fotovoltaici trasformano i raggi solari in energia elettrica grazie all’effetto fotovoltaico, appunto, un processo pulito e sicuro che può essere utilizzato per alimentare case, uffici, stabilimenti industriali, locali di diverse dimensioni. Scegliere il fotovoltaico significa investire in un’energia rinnovabile, inesauribile e sempre più conveniente.
Come funziona un impianto fotovoltaico?
Un impianto fotovoltaico è composto da diversi elementi: i pannelli, gli inverter, le strutture di supporto, i quadri elettrici e i sistemi di monitoraggio, le batterie di accumulo. Queste ultime non sono obbligatorie, ma opzionali.
I pannelli fotovoltaici
I pannelli sono la parte visibile di un impianto fotovoltaico che vediamo installata su tetti di case, aziende e capannoni. Sono i cuore di tutto il sistema perché sono loro a convertire la luce solare in energia elettrica.
Inverter
L’inverter trasforma la corrente continua prodotta dai pannelli in corrente alternata, pronta per essere utilizzata per alimentare elettrodomestici, macchinari e dispositivi o immessa in rete. La corrente alternata, infatti, è quella che viene comunemente utilizzata nelle abitazioni, nelle aziende e nelle reti elettriche pubbliche.
Strutture di supporto
Le strutture di supporto per i pannelli fotovoltaici sono realizzate principalmente in alluminio o acciaio zincato, materiali scelti per la loro robustezza e resistenza agli agenti atmosferici. Queste strutture possono essere progettate per tetti inclinati (la soluzione più comune nelle abitazioni), tetti piani, installazioni a terra o su pensiline. Le strutture vengono sempre installate in modo da ottimizzare l’inclinazione e l’orientamento dei pannelli e massimizzare così la produzione di energia.
- Su tetti inclinati, i pannelli vengono fissati tramite staffe e morsetti direttamente alla struttura portante del tetto, garantendo stabilità senza danneggiare la copertura.
- Su tetti piani, si utilizzano, invece, strutture inclinate con zavorre, che evitano perforazioni e assicurano che i pannelli siano ben orientati verso il sole.
- A terra, i supporti sono ancorati con basamenti in cemento o pali infissi nel terreno, ideali per impianti di grandi dimensioni.
Quadri elettrici e sistemi di monitoraggio
I quadri elettrici sono il punto centrale di controllo e protezione dell’impianto fotovoltaico. Sono realizzati in materiali ovviamente resistenti (come plastica tecnica o metallo) e possono essere installati sia all’interno che all’esterno, a seconda delle esigenze e del grado di protezione richiesto.
All’interno dei quadri si trovano dispositivi di sicurezza (come fusibili, interruttori e scaricatori di sovratensione) e strumenti di monitoraggio che permettono di controllare in tempo reale la produzione di energia e lo stato dell’impianto. I sistemi di monitoraggio possono essere integrati nei quadri stessi oppure installati come dispositivi separati, collegati via cavo o wireless, e spesso permettono il controllo remoto tramite app o piattaforme online.
Batterie di accumulo
Come accennato in precedenza le batterie di accumulo sono opzionali. La loro funzione è quella di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso per utilizzarla quando necessario.
Le batterie, seppur robuste, vengono generalmente posizionate in ambienti interni protetti, come garage, cantine o locali tecnici, dove la temperatura rimane stabile e vi è una buona ventilazione per garantire sicurezza e durata nel tempo. È sconsigliata l’installazione all’esterno, per evitare danni dovuti a pioggia, sbalzi termici o infiltrazioni. Le batterie sono collegate all’impianto tramite cablaggi specifici e, nei sistemi più evoluti, includono anche un software di gestione dell’energia e un sistema di sicurezza integrato.
Questi componenti, opportunamente dimensionati e installati, permettono all’impianto fotovoltaico di funzionare in modo efficiente e sicuro.
Valutazione del fabbisogno energetico: audit e dimensionamento
Prima di installare un impianto fotovoltaico, è, però, necessario capire quanta energia serve davvero. Per questo si valuta la situazione di partenza con un audit energetico che permette di analizzare i consumi medi, individuare eventuali sprechi e dimensionare correttamente l’impianto. Questo passaggio è imprescindibile per ottimizzare l’investimento e ottenere benefici economici e ambientali.
Le fasi principali dell’audit
Le fasi principali dell’audit energetico possono essere così riassunte:
- Analisi delle bollette di energia elettrica
- Analisi del sito di installazione
- Definizione della soluzione impiantistica
- Valutazione della bontà economica dell’investimento
Analisi delle bollette dell’energia elettrica
L’analisi delle bollette è fondamentale per dimensionare un impianto fotovoltaico. Le bollette, infatti, permettono di capire quanta energia viene consumata e in quali fasce orarie. In questo modo è possibile individuare i momenti della giornata in cui si consuma di più e iniziare a valutare le soluzioni migliori per ridurre questi consumi.
Analisi del sito di installazione
La superficie sul quale posizionare i moduli dovrebbe permettere di produrre il massimo di energia solare. Nel nostro emisfero questo significa che i pannelli devono essere orientati verso Sud con un angolo di inclinazione pari alla latitudine del luogo. Quando si realizzano impianti su coperture, però, non sempre ciò risulta possibile, sia per via dell’esposizione della superficie sia per via della sua inclinazione. In molti casi, quindi, i pannelli fotovoltaici vengono installati in maniera complanare alla copertura. Inoltre, è necessario che la superficie sia libera da ombreggiamenti sistematici (quali ad esempio comignoli, edifici più alti, alberi ecc) che possono causare un calo di prestazioni dell’impianto stesso.
Studio della soluzione impiantistica
Sulla base delle informazioni raccolte ai punti precedenti si procede alla determinazione della taglia di impianto più congeniale per il cliente, valutando anche se risulta necessario o meno l’installazione di un sistema di accumulo.
Valutazioni Economiche
Infine sulla base del costo dell’impianto, dei costi evitati in bolletta grazie all’autoproduzione dell’energia elettrica, e della valorizzazione dell’energia prodotta e immessa in rete, viene valutata la bontà dell’investimento considerando il tempo di ritorno e il valore attuale netto (VAN).
Iter autorizzativo e normative
Dal punto di vista burocratico installare un impianto fotovoltaico è ancora semplice! Le procedure sono snelle.
In molti casi, per la connessione alla rete elettrica dell’impianto risulta necessario compilare il Modello Unico Semplificato con i dati dell’immobile e dell’impianto il portale web del gestore di rete di competenza. Se la richiesta rispetta i requisiti previsti (ad esempio, potenza fino a 200 kW, impianto aderente o integrato nel tetto, edificio non vincolato dal punto di vista paesaggistico), la connessione alla rete elettrica avviene in tempi brevi. Inoltre tali impianti fotovoltaici ricadono nella quasi totalità dei casi tra i lavori in “Edilizia Libera” e pertanto non risulta essere necessario essere in possesso di permessi comunali.
Per impianti di maggiori dimensioni o in aree vincolate, possono essere necessari permessi specifici. Ad esempio se una villetta si trova in un’area sottoposta a vincoli paesaggistici o storici, sarà invece necessario ottenere anche l’autorizzazione paesaggistica, presentando una relazione tecnica e un progetto di integrazione paesaggistica agli enti competenti.
Nel caso di un’azienda, quindi di capannoni, ad esempio la procedura dipende dalla potenza dell’impianto e dalla tipologia di installazione:
- Impianti fino a 200 kW su tetto: anche in questo caso si può spesso ricorrere al Modello Unico Semplificato, seguendo la stessa procedura prevista per i privati.
- Impianti di potenza superiore o installazioni a terra: occorre seguire la Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) o, per impianti ancora più grandi o in aree particolari, la Autorizzazione Unica. La PAS prevede la presentazione al Comune di una dichiarazione, una relazione tecnica firmata da un progettista abilitato e gli elaborati progettuali, almeno trenta giorni prima dell’inizio dei lavori. Se entro 30 giorni il Comune non si esprime, vale il silenzio-assenso e si può procedere con i lavori.
In tutti i casi, è importante affidarsi a persone competenti che conoscono le normative e riescono gestire in modo pratico e soprattutto celere l’iter autorizzativo.
Costi, incentivi e ritorno dell’investimento (ROI)
Il costo di un impianto fotovoltaico dipende dalla potenza, dalla tipologia di installazione e dalla presenza di sistemi di accumulo. Il tempo di ritorno dell’investimento è legato alla quantità di energia prodotta e autoconsumata. Maggiore sarà l’autoconsumo e più basso sarà il tempo di ritorno dell’investimento. Inoltre l’energia non autoconsumata dall’impianto viene immessa in rete e remunerata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) a seconda del regime commerciale (ritiro dedicato o scambio sul posto).
Lo scambio sul posto sarà progressivamente sostituito dal ritiro dedicato. La data di fine dello scambio è il 29/05/2025. Gli impianti entrati in esercizio entro tale data possono ancora usufruirne.
Scambio sul posto: come funziona
Lo scambio sul posto è un meccanismo di compensazione: l’energia prodotta in eccesso e immessa in rete viene “accumulata virtualmente” e può essere compensata con quella prelevata dalla rete nei momenti di bisogno. In pratica, si riduce il costo in bolletta perché si paga solo la differenza tra energia consumata e quella prodotta e immessa in rete.
Ritiro dedicato: cosa cambia
Con il ritiro dedicato, invece, non c’è più compensazione tra energia immessa e prelevata. Tutta l’energia prodotta in eccesso viene venduta direttamente al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che la remunera con un pagamento mensile. Quando si ha bisogno di energia dalla rete, la si paga normalmente come qualsiasi altro utente.
Incentivi
Grazie agli incentivi statali, il fotovoltaico è un investimento accessibile sia per privati che per aziende.
Per i privati
Nel 2025, la detrazione fiscale per l’installazione di impianti fotovoltaici su abitazioni principali resta al 50% fino al 31 dicembre 2025, mentre scende al 36% per altre unità immobiliari. La detrazione viene ripartita su 10 anni e riguarda anche eventuali sistemi di accumulo. Per accedere all’agevolazione è necessaria la comunicazione all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Per le PMI
Bando nazionale per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI
Dal 4 aprile al 17 giugno 2025, le imprese possono presentare domanda per accedere alle agevolazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dedicate all’autoproduzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici e minieolici, anche con sistemi di accumulo. Sono disponibili 320 milioni di euro, di cui il 40% riservato alle regioni del Sud (inclusa la Calabria). Le agevolazioni coprono dal 30% al 40% delle spese ammissibili, con importi tra 30.000 euro e 1 milione di euro. [MIMIT]
Per i comuni
L’Avviso Pubblico CSE 2025 – Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza Energetica promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica mette a disposizione 232 milioni di euro a fondo perduto per finanziare interventi di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili negli edifici pubblici di proprietà dei Comuni italiani. Sono ammissibili solo edifici adibiti ad uso pubblico, non residenziali e non destinati prevalentemente ad attività economiche. Dei 232 milioni di euro stanziati:
- 80% è destinato ai Comuni delle regioni meno sviluppate, tra cui c’è anche la Calabria
- 20% ai Comuni delle altre regioni e province autonome
- una quota del 5% è riservata alle isole minori di ciascuna area
Le domande devono essere presentate tramite il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA), acquistando beni e servizi solo da fornitori abilitati.
L’apertura dello sportello per la compilazione delle domande è prevista il 5 maggio 2025.
Le richieste saranno valutate “a sportello”, quindi in ordine cronologico di presentazione, fino ad esaurimento delle risorse disponibili
Incentivi e bandi specifici per la Calabria
- Fondo FEERI 2025 (Fondo Efficienza Energetica e Rinnovabili per le Imprese)
Dal 15 maggio 2025, le micro, piccole, medie e grandi imprese calabresi possono accedere al fondo FEERI, che mette a disposizione 45 milioni di euro per investimenti in efficienza energetica e autoproduzione da fonti rinnovabili. I contributi possono arrivare a coprire fino al 100% delle spese per le PMI (fondo perduto e prestiti agevolati), mentre per le grandi imprese è previsto un prestito agevolato fino al 90% dell’investimento. Il fondo è cofinanziato dal programma regionale FESR-FSE+ 2021/2027
Manutenzione e revamping: come mantenere efficiente un impianto
Un impianto fotovoltaico richiede poca manutenzione: basta una pulizia periodica dei pannelli e un controllo annuale degli inverter e dei collegamenti elettrici. Sono inoltre disponibili servizi di monitoraggio avanzato e interventi di revamping, ovvero l’aggiornamento di componenti per mantenere l’impianto sempre efficiente e sicuro, anche dopo molti anni di funzionamento. Il termine “revamping” deriva dall’inglese “to revamp”, che significa rinnovare, rimodernare o rimettere a nuovo.
Nel settore fotovoltaico (e più in generale in ambito industriale), revamping indica tutti quegli interventi tecnici e strutturali che servono a rimodernare, aggiornare o potenziare un impianto esistente. Questo può includere la sostituzione di componenti obsoleti (come pannelli, inverter o cablaggi), l’adeguamento alle nuove normative o l’installazione di tecnologie più efficienti.
Si chiama così proprio perché l’obiettivo è “dare nuova vita” a un impianto già funzionante, migliorandone le prestazioni, l’affidabilità e la sicurezza, senza doverlo ricostruire da zero.
Verso l’agrivoltaico e le comunità energetiche
Il fotovoltaico è una tecnologia in continua evoluzione che si estende a diversi settori e a nuove opportunità di risparmio, consumo sostenibile e collaborazione. Tra queste l’agrivoltaico e le comunità energetiche. L’agrivoltaico è un sistema che integra la produzione di energia fotovoltaica con l’attività agricola sullo stesso terreno. In pratica, i pannelli solari vengono installati su strutture elevate o disposte in modo tale da consentire la coltivazione e il pascolo sottostante, senza compromettere la resa agricola.
Le comunità energetiche, invece, sono l’espressione della cosiddetta “sharing energy” dove cittadini, aziende e enti pubblici condividono l’energia prodotta localmente.
I membri di una comunità energetica condividono l’energia prodotta dagli impianti, ottimizzando l’autoconsumo e riducendo i costi energetici collettivi. Ogni membro può essere sia consumatore che produttore (“prosumer”).
Grazie alla modularità del fotovoltaico, un impianto fotovoltaico può essere progettato su misura per rispondere alle reali esigenze energetiche di aziende e privati. O almeno questo è il nostro modus operandi!
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